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Obiettivo Olio Sostenibile: un binomio tradizione/innovazione



Città dell'Olio: Sant'Elia Fiumerapido (F.R)

Istituto: Comprensivo di S.Elia (F.R)

Classi / Sezioni: 2°A sec. di 1° grado

Referente / Insegnante: Azzoli Barbara

La mia Intervista

Titolo dell'Intervista:

Obiettivo Olio Sostenibile: un binomio tradizione/innovazione

Testo dell'intervista

Il paese di Sant’Elia ha una storia legata al Fiume Rapido che lo percorre e rende il terreno fertile e produttivo. Oggi, come un tempo, si coltivano molti ortaggi venduti poi nei mercati delle zone limitrofe.
A Est, a Nord e a Ovest il paesello è contornato da una cerchia di monti che degradano verso il centro e vantano la presenza di uliveti centenari.
La produzione di olio in questo paese ha origini antiche, si pensa sin dai tempi degli antichi romani. I santeliani hanno avuto sempre una dedizione particolare per la coltivazione degli uliveti che si tramanda da generazioni in generazione e la produzione che ne deriva è fiorente. Su tutto il territorio sono presenti numerosi frantoi gestiti dalle famiglie locali che, in virtù dell’abbondante produzione, garantiscono la lavorazione dal mese di ottobre fino al termine della raccolta che può arrivare fino a dicembre, gennaio. A Sant’ Elia, nella frazione di Olivella, c’è la chiesa della Madonna dell’Ulivo, il cui nome deriva dall’ apparizione della Madonna su una pianta di olivo ad una pastorella.
L’ importanza della produzione ha permesso al paese di essere membro dell’ Associazione Nazionale Città dell’Olio. L’ obiettivo dell’Associazione è puntare ad ottenere un “olio sostenibile” attraverso la valorizzazione e lo sviluppo della filiera agricola olearia nonché mirare alla salvaguardia paesaggistica degli oliveti.
A questo punto bisogna chiedersi: quali sono le strategie, le metodologie e i mezzi per raggiungere l’ obiettivo prefissato?
Gli esperti locali sono convinti che, per garantire un futuro al nostro pregiato olio, certo non possiamo non prendere in considerazione l’ innovazione tecnologica ma principalmente non dobbiamo abbandonare la tradizione.
Sostenibilità significa ridurre al minimo lo spreco di risorse, lavorare il terreno ma non apportare modifiche e non coltivare in maniera intensiva gli ulivi.
Innanzitutto il nostro punto di partenza è la presenza di un un terreno pietroso, esposto al sole in collina; è molto importante nutrire le piante con concime naturale che deve essere sistemato lontano dai tronchi; nei mesi di gennaio - febbraio si procede con un’ attenta potatura che deve aver cura di lasciare solo i rami che saranno produttivi.
Per proteggere le piante da eventuali malattie, non si possono utilizzare prodotti chimici, che inquinano il terreno distruggendo la flora e la fauna ma è opportuno servirsi di strategie diverse, metodi naturali, come per esempio "le bottiglie trappole" che catturano la cosiddetta “mosca bianca” molto diffusa nella nostra zona.
La raccolta, generalmente effettuata nei mesi di novembre e dicembre, prevede un’oliva non troppo matura al fine di evitare un olio con un’ eccessiva acidità.
E’ severamente vietato, per alleggerire la fatica, l' uso di macchinari come l' abbacchiatore elettrico che velocizza il lavoro ma scuote la pianta e danneggia i rami, soprattutto quelli più giovani che sono più fragili. E' corretto utilizzare dei rastrelli e far cadere i frutti, non del tutto maturi, su teli di fibre naturali.
Per il trasporto delle olive è doveroso utilizzare cassette di legno oppure sacchi di juta, nulla in plastica.
Si arriva dunque al momento di portare le olive al frantoio per la frangitura: un processo abbastanza complesso?
Non proprio...comunque si può seguire sia il ciclo tradizionale che utilizza la macina, la pressa e il separatore; sia il ciclo continuo che si serve di martelli, decanter e doppio separatore (uno per l' acqua e l' altro per l' olio). Tra i due è preferibile il ciclo tradizionale perché rispetta di più l' ambiente in quanto utilizza meno acqua e meno corrente, inoltre nell' olio non vengono aggiunte altre sostanze.
Passo dopo passo stiamo cercando di ottenere un prodotto sostenibile ma non è ancora abbastanza perchè ci si deve preoccupare di smaltire i rifiuti in modo da non danneggiare l' ambiente o meglio ancora ...addirittura riciclarli..
L' acqua, che si ottiene dal processo di macinazione, è considerata un rifiuto speciale e per il suo smaltimento occorre il parere di un geologo e l' autorizzazione del comune. Si possono scaricare fino a 80 metri cubi di acqua in un ettaro di terreno: quest' acqua sarà concime naturale per quel terreno.
Altro rifiuto speciale è la sansa, il residuo della pasta dell' oliva composto da bucce, scarti della polpa e frammenti di nocciolino. Questa sansa verrà portata al sansificio e, unita al petrolio, alla nafta e alla benzina, potrà essere utilizzata nelle caldaie.
In questo modo avremo: la produzione di un olio salutare, energia per le nostre case ma soprattutto la tutela del nostro pianeta!!!!
Classe II A
Istituto Comprensivo
di S. Elia Fiumerapido (FR)
Scuola Secondaria I grado


Video

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