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L’olio toscano: “un olio unico al mondo”.



Città dell'Olio: Vescovado di Murlo

Istituto: I.C. "Renato Fucini" di Murlo

Classi / Sezioni: IIA

Referente / Insegnante: Marchese Giada

La mia Intervista

Titolo dell'Intervista:

L'olio toscano: "un olio unico al mondo".

Testo dell'intervista

La partecipazione al progetto Bimboil junior ha permesso a noi ragazzi della IIA della scuola media di Vescovado di Murlo di ampliare le nostre conoscenze sull'olio EVO e più in generale sull'olivocoltura prestando un'attenzione particolare all'aspetto della sostenibilità che, anche in questo campo, si manifesta come valore aggiunto. La nostra full immersion nel favoloso mondo dell'olio è consistita in lezioni in classe, in uscite sul territorio per visitare un frantoio in pieno periodo di lavolo,in interviste ad olivocoltori professionisti e hobbisti e in una degustazione da veri esperti professionisti. In classe, guidati dai professori,abbiamo persino degustato vari tipo di olio riconoscendone sentori e sapori caratteristici e, muniti di griglie opportunamente redatte, ne abbiamo valutato le qualità organolettiche e visive, scoprendoci davvero talentuosi!
Durante un'uscita didattica siamo andati ad intervistare Alessandro Nannetti, proprietario di un rinomato frantoio del nostro paese,il "Frantoio Etrusco", che ci ha inizialmente raccontato come è nata l'azienda : esistente già da prima, nel 1974 viene rilevata dal suocero Fabri Arnaldo divenendo dal 1990 di sua proprietà.
Alessandro Nannetti ci ha svelato che portare avanti un'azienda richiede molta passione e impegno e che se questi due aspetti vengono a mancare il lavoro può diventare molto faticoso.
Siamo stati guidati dentro al frantoio in piena attività e abbiamo potuto vedere quali sono i passaggi nella produzione dell'olio:il lavaggio, l'aspirazione delle foglie, la gramolatura,l'estrazione dell'olio e il filtraggio attraverso i separatori. Avevamo studiato questi passaggi a scuola ma vedere il lavoro di un frantoio dal vivo è tutta un' altra storia.
Durante l' intervista Alessandro Nannetti ci ha riferito che nel corso degli anni sono stati apportati dei cambiamenti dal modo di raccogliere le olive alla lavorazione. I campi vengono curati senza l'uso dei pesticidi, l' unico trattamento utilizzato è il rame e gli impianti si sono evoluti; si lavora a due fasi senza aggiunta di acqua, con macchinari con potenziale più alto. Anche la fase della raccolta è cambiata, si raccolgono le olive con gli agevolatori oppure con gli scuotitori; inoltre si richiedono delle ditte che si occupano di ciò poichè, essendo il periodo di lavoro molto concentrato, nell'arco di un mese e mezzo si inizia e si finisce l'intero ciclo di lavorazione.
Il periodo di raccolta delle olive va di solito dal 15 ottobre al 15 dicembre (le varietà principali in Toscana sono il leccino, il correggiolo o frantoio e il pendolino che è l'impollinatore) ma ci viene riferito che il cambiamento climatico sta incidendo molto sulla diminuizione delle olive. L'olivo è una pianta che resiste bene sia alla siccità sia al freddo, nonostante questo il periodo di fioritura è molto delicato perché, intorno alla metà di giugno, se non si presentano le condizioni favorevoli, ovvero clima mite e un po' di ventilazione, la fioritura va male e conseguentemente tutto il resto, compreso il raccolto.
Per chi voglia avvicinarsi al mondo dell'olio e possiede di già in famiglia un piccolo appezzamento di terra, il suggerimento di Alessandro Nannetti è quello di iniziare a capire come e quando andare a raccogliere le olive o imparare la potatura. Bisogna che la pianta vada concimata, tenuta bene, che venga ben pulita e potata, non alle radici, tenendola efficiente durante tutti gli anni.
In Toscana siamo rimasti un po' indietro per quanto riguarda gli impianti quindi sarebbe utile trovare nuove leve che rinnovino o facciano delle olivete intensive con delle piantine nuove più produttive e più precoci.
Concludiamo l’intervista al proprietario del Frantoio Etrusco chiedendogli cosa significhi per lui l’olio, riportiamo la sua risposta perché ci sembra importante farlo: “E' una cosa bella e importante, una risorsa che si rinnova ogni anno, quando arriva il nuovo prodotto è sempre un piacere sia farlo che degustarlo. L’olio toscano è unico al mondo perché sono i toscani a renderlo tale, ha una qualità particolare rispetto alle altre zone d’Italia e ha più sfumature di sapore e colore”.