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IDENTIKIT DI UN OLIVICOLTORE



Città dell'Olio: BIMBOIL JUNIOR-ROTONDELLA

Istituto: I.C.Morra, VALSINNI (MT)

Classi / Sezioni: CLASSE I U SECONDARIA DI I GRADO, PLESSO DI ROTONDELLA

Referente / Insegnante: LOBREGLIO WALTER/ VARASANO MARILENA

La mia Intervista

Titolo dell'Intervista:

IDENTIKIT DI UN OLIVICOLTORE

Testo dell'intervista

Dobbiamo pensare "EVO"
Non prendere tutto per "olio colato"! Sarà questo d'ora in poi il nostro motto quando vedremo brillare in una bella bottiglia una sostanza che assomiglia all'oro...Sì, perché l'olio (quello EVO!) è come l'oro, prezioso e buono. L'olio è come un tesoro, nasconde in sé i profumi della terra e importanti sostanze nutritive. L'olio è buono, dona sapore ed esalta gli altri cibi. E' il RE della dieta mediterranea. Scopriamo allora da cosa dipendono tutte le sue caratteristiche. Partiamo dalla terra…
IDENTIKIT DI UN OLIVICOLTORE
Nicola, un giovane olivicoltore della zona di Rotondella, precisamente della Trisaia, una terra fertile adatta alla coltivazione delle piante da frutto, ha risposto alle domande e alle curiosità di noi giovani giornalisti sulla coltivazione degli ulivi e il tema della sostenibilità.
In cosa consiste il tuo lavoro di olivicoltore? Puoi descriverci le varie fasi, dalla cura delle piante alla raccolta?
La pianta dell’olivo fa parte della nostra cultura e del nostro territorio, infatti è tipica dell’ambiente mediterraneo. L’olivo è una pianta sempreverde e l’intervento dell’uomo è importante. L'agricoltore concima, irriga, lavora il terreno, cura le malattie. Ci sono momenti delicati nella vita di questa pianta. Durante la fioritura bisogna fare attenzione alla salute della pianta. Dopo l'impollinazione, durante l’invaiatura, la maturazione del frutto, bisogna stare attenti alle mosche. Successivamente, in autunno, si raccolgono le olive, si portano al frantoio e si produce l’olio. Nel periodo di riposo si fanno dei tagli alla chioma delle piante, la potatura, perché "arieggino", cioè assorbano maggiori quantità di luce e ossigeno, importanti per la fotosintesi clorofilliana.
Quali specie di ulivi coltiva?
La coltivazione degli ulivi è molto antica, iniziò nel VI secolo a.C. Il primo frantoio del territorio risale al 400 a.C. Si coltivano nel nostro territorio alcune specie di eccellenza, come:
Frantoio
Nostrana
Cima di Melfi
Majatica di Ferrandina
Rotondella
Il metodo di lavorazione del terreno che segue i metodi di sostenibilità influisce sulla produttività della pianta?
Certo, le nuove tecniche prevedono la conservazione della biodiversità, importantissima per ottenere un'oliva di qualità e di conseguenza un olio di qualità.
Utilizzare tecniche come il sovescio migliorano la qualità dell’olio?
Il sovescio prevede il taglio delle piante spontanee, che, lasciate sul terreno, vanno in decomposizione e creano il nutrimento per la pianta, migliorandone la qualità e contribuendo alla protezione delle biodiversità.
In cosa consiste la coltivazione biologica di un ulivo?
L’agricoltura biologica ha l'obiettivo di produrre il cibo con il minor impatto sull’ ambiente, conservare la biodiversità, migliorare la fertilità del suolo, preservare la terra dall'inquinamento. Usare prodotti chimici significa inquinare le falde acquifere, ovvero la più grande fonte di acqua potabile. Inquinare la falda acquifera è come lanciare un boomerang e colpirsi da soli. L’agricoltura biologica viene controllata dall’Unione Europea.
Quali sono le azioni che lei ha intrapreso nel portare avanti le attività
della sua azienda per la tutela dell’ambiente?
Le tecniche biologiche che si usano sono fatte per ridurre la desertificazione, l’inquinamento, hanno l'obiettivo di contrastare il cambiamento climatico. Molte di queste tecniche sono antiche, tramandate dai nonni.
Cosa vuol dire produrre olio extra vergine d’oliva in modo sostenibile? Cosa significa in riferimento al nostro territorio?
Sostenibile significa che i metodi di produzione garantiscono alle generazioni successive le stesse possibilità di oggi.
Ormai la tecnologia ha trasformato la preparazione dell’olio in un processo industriale e spreca, quindi, molta energia elettrica.
Per risparmiare energia è possibile sfruttare gli scarti della produzione, il nocciolo dell’oliva. Il nocciolino viene bruciato in un apposito macchinario e la sua combustione produce energia. E' un ottimo metodo che garantisce la sostenibilità della produzione dell'olio.
Leccino.
Quali sono le problematiche da portare alla luce, quali le soluzioni cui dare maggiore attenzione?
Con il passare del tempo i metodi di produzione dell'agricoltura sono migliorati grazie alla tecnologia delle macchine agricole; però questo ha portato a un maggiore scarico dei gas di scappamento che inquinano l’aria e a un maggiore utilizzo di pesticidi e soluzioni chimiche.
Per eliminare queste condizioni si è pensato a molte soluzioni. Il terreno non viene più lavorato, si pratica il sovescio, quindi si fa crescere un prato che genera nutrimento e biodiversità per una migliore produzione delle olive. Si utilizzano sempre più carburanti ecologici, si limita l’utilizzo di pesticidi e gli scarti della produzione dell'olio non vengono più smaltiti ma utilizzati per produrre energia.
L’agricoltore si prende cura della pianta e produce cibo in modo sostenibile per salvaguardare la biodiversità.
Quale può essere il ruolo dell’olivicoltura di qualità nella costruzione di un futuro migliore
L’agenda 2030 si impegna insieme agli agricoltori per produrre olio EVO in modo sostenibile ed ecologico per salvaguardare la biodiversità per le generazioni future e per soddisfare l’esigenza della nostra generazione. Produrre olio EVO in modo sostenibile significa soddisfare la produzione e sostenere l’ambiente.
Nel mondo esistono circa 1200 specie di ulivo tra cui 800 vengono coltivate in Italia. Si dice che l’ulivo sia la pianta che i nonni coltivano per i nipoti, perché l’ulivo è simbolo di comunità. La guardia forestale dello stato conserva un registro dove sono indicati gli alberi secolari, tra cui molti sono quelli della nostra zona.